Nel ciclismo le cronoscalate da sempre riscuotono un grande successo, la salita infatti è una impresa per ogni ciclista per il solo fatto di averla compiuta, la prima volta non si fa caso al tempo impiegato ma, dalla seconda volta in poi, inizia una sfida, prima di tutto con se stessi. La Valnerina, una valle decisamente bella e interessante per la sua natura, per la storia e la cultura di cui conserva straordinarie tracce. Le salite sono tutte impegnative ma su strade poco trafficate, percorribili tutto l'anno. L'idea è di far diventare la Valnerina e le sue valli laterali una attrazione a livello internazionale per i cicloamatori e per i cicloturisti.
1° Giorno: Arrone - Acquaviva - Forca d'Arrone Si parte nei pressi del borgo di Arrone, al bivio tra la Forca di Arrone e la strada per Polino. Il primo tratto è in leggera salita fino a superare le due frazioni di Valleludra e Vallecupa. La salita vera inizia poco prima dell'abitato di Rosciano, appena superato l'acquedotto del Nera, e prosegue costante fino al borgo di Polino, dove è sistemato il traguardo intermedio. La salita prosegue sempre costante con pendenze a due cifre per altri 6 tornanti per poi arrivare alla fontana di Acquaviva dove, poco prima, è sistemato l'Arrivo. Sussesivamente si fa ritorno ad Arrone per affrontare la seconda scalata verso la Forca d'Arrone.
2° Giorno: Sant' Anatolia - Gavelli Si parte dal piazzale sottostante il borgo di Sant'Anatolia di Narco e, superato il ponte sul Nera si affronta la salita che nel primo tratto, fino all'attraversamento dell'abitato, non si presenta molto dura. Subito dopo inizia un tratto duro con pendenze a due cifre fino ai primi 4 tornanti, superati i quali, diventa più pedalabile e, prima del traguardo intermedio di Caso, addirittura spiana per 500 metri. Dopo il borgo di Caso riprende la salita impegnativa con due coppie di tornanti prima di un tratto pedalabile a cui fa seguito l'ultimo tratto particolarmente impegnativo.Una cronoscalata che non ha nulla da invidiare alle salite alpine, con un paesaggio bellissimo e un dislivello considerevole. Salita dura per lunghezza e per le pendenze a due cifre nel primo e nell'ultimo tratto.
3° Giorno: Castel San Felice - Forca di Cerro - Ceselli - Monte San Vito Si parte nei pressi del borgo di Castel San Felice e si affronta subito il tratto più duro che porta al traguardo intermedio, poco prima del bivio che immette sulla strada proveniente da Piedipaterno. Si prosegue a sinistra superando l'abitato di Grotti per arrivare al valico percorrendo una salita pedalabile.Delle tre cronoscalate è sicuramente quella più facile da affrontare ma non è da sottovalutare il primo tratto che presenta pendenze costanti a due cifre. Riscesi a valle ci si dirige verso il borgo di Ceselli, prendendo girando in direzione Monte San Vito. Dopo il ponte sul Nera si incontra una fontanella e poco dopo c'è il cartello che indica il punto di partenza della Cronoscalata. Dopo un tratto rettilineo (impegnativo) bisogna affrontare 14 tornanti prima di raggiungere il borgo di Monte San Vito.
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