Cookie Consent by Free Privacy Policy website Scrigno di storia e antiche tradizioni: Gubbio e i suoi "matti" | Dreavel
Scrigno di storia e antiche tradizioni: Gubbio e i suoi
  • 12 Novembre 2020
  • Miriam
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Scrigno di storia e antiche tradizioni: Gubbio e i suoi "matti"

Lo stemma della Regione dell'Umbra rappresenta il simbolo più emblematico del territorio, quello che testimonia il legame con le tradizioni antiche: i 3 Ceri.
Per ammirare i Ceri si deve raggiungere la Basilica di Sant'Ubaldo arroccata sulla cima del monte Ingino, a piedi o più comodamente con una funivia.
Per capire cosa rappresentano i Ceri bisogna scoprire l'antica città ai piedi del monte Ingino: Gubbio. Gubbio è una città scrigno di antiche tradizioni, che ha legato in modo indissolubile il proprio nome a un evento, forse tra i più antichi d'Italia, tramandato da secoli: la Corsa dei Ceri.
La Corsa dei Ceri commemora ogni anno, dal 12mo secolo e incredibilmente senza alcuna interruzione, la morte del Santo Patrono Ubaldo Baldassini, avvenuta il 15 Maggio del 1160. In principio una processione con grandi luminarie di cera attraversava le vie della città. Intorno al '500 i veri candelotti di cera vennero sostituiti con riproduzioni in legno alti circa 5 metri e la semplice processione si trasformò nel tempo in qualcosa di diverso!
Tre corporazioni antagoniste, che si tramandano da generazioni l'orgoglio dell'appartenenza, gareggiano in una corsa che agli occhi di estranei può sembrare decisamente folle.
I "ceraioli" di ogni corporazione sorreggono il cero e la statua sovrastante: Sant'Ubaldo per i muratori, San Giorgio per i commercianti e Sant'Antonio per i contadini.
Al "VIA!" i ceri iniziano la corsa di oltre 4 chilometri per le strette vie della città, osannati dalla folla che grida "via ch'eccoli"!
Così raggiungono la Basilica in cima al monte dove rientrano per riposare un altro anno.
Il Cero di Sant'Ubaldo è sempre in testa.

Scrigno di storia e antiche tradizioni: Gubbio e i suoi

E allora dov'è la vittoria?
I Ceri non si devono mai piegare né tantomeno devono cadere: questa è la vera abilità dei ceraioli.
Vi sembra una cosa folle? Ma Gubbio e i suoi abitanti sono un po' folli, anzi "matti"!
Lo spirito libero e burlone degli abitanti è testimoniato dal titolo onorifico "Matto di Gubbio".
Per ottenere la vera "Patente da Matto" è necessario compiere tre giri intorno alla Fontana dei Matti in compagnia di un testimone eugubino, proprio come fanno i ceri il 15 Maggio!
Gubbio è anche una città di una bellezza sublime.
Antico feudo dei Montefeltro e dei Della Rovere, conserva pienamente la struttura medievale il cui cuore pulsa nella piazza Grande.
Vero e proprio salotto cittadino, la Piazza Grande ospita uno dei palazzi storici più belli d'Italia, il Palazzo dei Consoli dal profilo merlato e il Palazzo del Podestà.
Il belvedere pensile offre una vista straordinaria su tutta la vallata e le alture circostanti: fermarsi qui per gustare una crescia farcita è il modo migliore di godere il panorama.

Scrigno di storia e antiche tradizioni: Gubbio e i suoi

Gubbio è storia davvero antica tanto che il teatro romano sembra in confronto storia moderna!
Dal centro storico di Gubbio inizia la Gola del Bottaccione una incisione del terreno scavata negli ultimi tre milioni di anni.
Sulle pareti si ammirano rocce stratificate in varie epoche: dal Giurassico al Cretaceo.
Negli anni '80 in quest'area è stata rinvenuta una enorme quantità di iridio un metallo molto presente nei meteoriti e raro sulla terra.
La conclusione dei geologi?
Che l'impatto del meteorite che ha causato l'estinzione dei dinosauri sia avvenuto proprio qui!

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