L'escursione inizia con una breve visita nel caratteristico borgo medioevale di Titignano, con magnifico panorama sul lago di Corbara.
Si scende quindi in auto su carrareccia tra le verdi campagne orvietane, con ampie vedute anche sulla media valle del Tevere ed i colli di Todi, fin nei pressi degli accessi alla grotta. Qui verrà consegnato l'equipaggiamento necessario (imbracatura e casco protettivo dotato di luce autonoma a LED) e, dopo un briefing preliminare sulle caratteristiche interne della cavità e le sue modalità di percorrenza, si entrerà per poche decine di metri in un bosco per raggiungere i suggestivi ingressi del vasto sistema ipogeo.
Tramite uno "scivolo naturale" si entrerà quindi in grotta per rimanervi da un minimo di 3 ore (percorso breve, mezza giornata) fino ad un massimo di circa 6 ore (percorso lungo-traversata, giornta intera), nel corso delle quali saranno descritti i meccanismi speleo-genetici, le caratteristiche morfologiche e litologiche e fornite notizie di biologia ipogea e sulla frequentazione umana nei siti stessi oggetto di ritrovamenti (vasellame, residui di focolari, depositi di ocra, ecc.), nonché sui problemi di inquinamento delle falde acquifere sotterranee. La progressione avverrà tra gallerie e cunicoli, superando piccole arrampicate dov'è occasionale l'impiego di una fune di sicurezza. Quindi si farà rientro al borgo di Titignano.
Scheda tecnica
Durata:
Giornata intera o mezza giornata
Persone minime:
6
Età minima:
16 anni
Attrezzatura richiesta:
Ai partecipanti è richiesto un vestiario comodo e sportivo, con maglione o felpa, scarpe chiuse, preferibilmente con suola scolpita tipo trekking, nonché un eventuale ricambio per il dopo escursione, dato che nel corso dell'escursione nella grotta, che non è attrezzata turisticamente, ci si sporcherà. Consigliabili inoltre colazione, borraccia d'acqua non in vetro ed eventuale macchina fotografica del tipo compatto e con flash, con l'apposita custodia protettiva, in considerazione della bellezza degli ambienti che saranno visitati.
Attrezzatura fornita:
Casco protettivo con luce frontale a led, imbracatura con cordino e moschettone di sicurezza (longe).
Requisiti:
Buona condizione fisica generale e buone capacità motorie.
note:
La grotta dei "Pozzi della Piana" si apre con 5 accessi sulla sponda destra della gola del Forèllo, 150 metri sopra il corso attuale del fiume Tevere. Esplorata negli anni '60, questa complessa cavità naturale, di origine tettonica, si sviluppa nella parte superiore di un esteso banco di travertino su un percorso di oltre 2500 metri ed una profondità massima di 25 metri; al suo interno si dirama un esteso e labirintico reticolo di cunicoli e gallerie sempre riccamente concrezionati con formazioni tra le più varie, bizzarre e spettacolari ed interessanti depositi di rocce evaporitiche. La relativa semplicità d'accesso della grotta, la sua incantevole bellezza ed il riparo naturale che essa offriva in un contesto selvaggio, molto panoramico e naturalmente fortificato dagli alti contrafforti rocciosi che precipitano verso il fiume Tevere, hanno favorito una nutrita frequentazione dell'intera area fin dalla più remota antichità. Sono infatti stati rinvenuti numerosi siti preistorici nell'area, come le note "cinte di Titignano", in particolare nella cavità dove studi stratigrafici hanno accertato che l'uomo preistorico si spinse fin a grande distanza dagli ingressi naturali dell'antro, già a partire dal tardo Neolitico, come testimonia la notevole abbondanza e rilevanza dei ritrovamenti preistorici compiuti nel sito, che abbracciano un ampio lasso di tempo compreso tra il neolitico antico e l'età del bronzo.