Cookie Consent by Free Privacy Policy website Leggende di un lago appenninico: la magia del Lago di Pilato | Dreavel
Leggende di un lago appenninico: la magia del Lago di Pilato
  • 11 Aprile 2021
  • Miriam
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To see: landscape & places

Leggende di un lago appenninico: la magia del Lago di Pilato

Un luogo misterioso, al tempo stesso magico e demoniaco: il lago nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

A ridosso della cima del Monte Vettore, a 1941 metri slm, si nasconde un suggestivo lago naturale di origine glaciale: il Lago di Pilato.
Il lago è formato in realtà da due piccoli bacini, un tempo uniti, che dall'alto ricordano la tipica forma degli occhiali.

Il lago, al confine di Umbria e Marche, è inserito in un paesaggio appenninico di straordinaria bellezza ma di incredibile fragilità.

Basti pensare alle dimensioni: nell'antichità misurava 900 metri di ampiezza e circa 9 metri di profondità. I forti cambiamenti climatici, l'assenza di nevi e, si pensa, la presenza di canali carsici sotterranei legati alle sorgenti di un fiume, hanno ridotto le dimensioni e la portata delle acque fino al quasi completo prosciugamento.

Confidiamo tutti nelle ingenti nevicate di questo inverno per ammirare, durante la prossima estate, il lago di Pilato al massimo dello splendore!

Leggende di un lago appenninico: la magia del Lago di Pilato

Un luogo magico ricco di misteri e leggende.
La più nota è quella legata al nome del prefetto romano Ponzio Pilato: dopo essere stato giustiziato, su ordine di Tito, per la crocifissione di Gesù, fu trasportato da un carro di bufali fino alla Cima del Redentore e gettato nel lago.

Un'altra leggenda vuole che il Lago di Pilato fosse il Lago Averno, che attraverso luoghi impervi portava al mondo degli Inferi. Nel tredicesimo secolo le autorità religiose, considerandolo luogo di streghe e negromanti, ne vietarono addirittura l'accesso con una forca posta all'ingresso della vallata.

Nell'antichità il bacino era noto anche come Lago della Sibilla, dal nome della Profetessa Appenninica che nel quindicesimo secolo divenne oggetto di viaggi ed esplorazioni di studiosi e avventurieri.
A ridosso del Monte Sibilla, una delle cime della catena montuosa, all'interno di una grotta, sembra si nasconda il palazzo della Sibilla ricco di preziosi tesori e damigelle dalla bellezza incantatrice.

Un altro mistero è legato alla "Gran Pietra", rinvenuta nel lago, una stele scura su cui sono incise lettere incomprensibili, forse sacrificali, ancora oggetto di studi.

Leggende di un lago appenninico: la magia del Lago di Pilato

Una delle scoperte più incredibili legate al Lago di Pilato è senz'altro quella avvenuta nel 1954 grazie al Professor Marchesoni.
Durante le sue esplorazioni appenniniche, l'accademico scopri che nelle acque del Lago era presente un piccolo "gamberetto" rosso di appena 12 mm.
Il Chirocefalo del Marchesoni nuota all'indietro con il ventre rivolto verso la superficie.
Studi successivi dimostrarono che si tratta di una specie unica nel suo genere, endemica del luogo, e che dimostra una forte capacità di adattamento ai forti stress stagionali.
La specie è oggi a rischio di estinzione: le uova vengono deposte sulle rive del lago, tra le rocce in secca, e purtroppo gli escursionisti che si avvicinano o si immergono nel lago ne compromettono la nascita.

Percorsi di trekking di straordinaria bellezza partono da Foce di Montemonaco, da Colle di Montegallo oppure da Forca di Presta che offre una magica vista sull'altopiano di Castelluccio.

Trekking al Lago di Pilato
Trekking sui monti Sibillini

Leggende di un lago appenninico: la magia del Lago di Pilato